
«Nessun astronomo dimenticherà il momento in cui ha appreso i risultati della WMAP» ha dichiarato uno scienziato durante la conferenza stampa della NASA indetta per annunciare i risultati di questa missione straordinaria, una delle poche seguite in diretta sul web dal nostro consulente scientifico Dave Hawksett, rimasto appositamente sveglio fino a tardi. L’immagine a macchie colorate riprodotta in basso a destra a pagina 23 dell’edizione 2010 di Guinness World Records™ a prima vista non dice molto. Se ne comprende l’importanza solo quando si apprende che riporta le piccolissime differenze di temperatura misurate dalla WMAP (la sonda Wilkinson per l’anisotropia delle microonde), che mostrano i primi accenni di galassie in formazione circa 13,7 miliardi di anni fa. Che gli esseri umani, la cui vita raramente supera i 100 anni, si pongano domande sull’età dell’universo e poi trovino una risposta con unmargine di errore limitato a un centinaio di milioni di anni (un tempo brevissimo in termini cosmologici) è una conquista sbalorditiva della scienza moderna e dell’ingegno umano.
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